“Ikigai – Ciò per cui vale la pena vivere”. Come scoprire ciò che devi fare e farlo con decisione.

È una donna carismatica, che emana pace e serenità con il suo modo di fare e di esprimersi.

Selene Calloni Williams è l’autrice di questa meravigliosa opera fatta di strumenti pratici, attività e rituali, che tutti noi possiamo praticare quotidianamente, per trovare e mantenere il nostro stato di felicità.

La parola giapponese “Ikigai”, infatti, può essere tradotta come “ciò per cui vale la pena vivere”. Vivere l’Ikigai significa focalizzare le proprie giornate su qualcosa che davvero merita di essere vissuto. Ciò che, quando apri gli occhi al mattino, ti fa sentire pieno di quell’energia ed entusiasmo per affrontare la giornata nella condizione migliore in cui merita di essere vissuta.

Questo libro non è teoria, ma pratica attiva, che fornisce un metodo per scoprire il proprio Ikigai e realizzarlo. L’Ikigai, infatti, non è una visione mentale, lo si può solo vivere e conoscere. Vivere il proprio Ikigai è una gioia immensa, una continua fonte di soddisfazione, di completamento e auto-realizzazione.

Se vuoi qualcosa che non hai, devi fare qualcosa che non hai mai fatto prima.

Adottare un nuovo metodo di pensiero, vedere il mondo come non lo hai mai visto prima e pensare in un modo in cui non hai mai pensato prima.

Ikigai è la manifestazione di ciò che sei, non di ciò che hai e neanche di ciò che fai.

Per raggiungere i tuoi obiettivi, devi sciogliere la paura profonda e l’inganno che la nutre.

Per conoscersi e creare le condizioni ottimali perché l’Ikigai si manifesti, bisogna percorrere un viaggio che, attraverso 4 tappe, provocherà una trasformazione alchemica:

  1. La condizione di vittima: in cui si vive nella più completa inconsapevolezza, in un mondo materiale e consumistico, dove, se non si ha, ci si sente esclusi dalle opportunità e dall’abbondanza. Tanto più si è vittime, tanto più si ha paura, e l’Ego ha bisogno di esercitare il controllo, il potere e l’attaccamento all’oggettività del materialismo, reprimendo il proprio Ikigai, e dando forza al conflitto.
  2. La condizione di apprendista: in cui la consapevolezza cresce e si scopre che il materialismo oggettivo è un inganno. Quando ti accorgi che sei il sognatore del sogno sei davanti ad un bivio: A. capisci che hai il potere di immaginare e realizzare; B. la consapevolezza ti porta a vedere che quando immagini non sei solo, c’è qualcuno con te. Evochi. Ed evocando, ti puoi portare ad un ulteriore livello di consapevolezza.
  3. La condizione di veicolo, o Mago: in questa tappa del viaggio di conoscenza, l’individuo ha compreso che gli avvenimenti non sono accadimenti meccanicistici, ma “spiriti”, “entità”. Raggiunge gli obiettivi senza alcuno sforzo, è aperto al divenire e diventa co-creatore degli eventi. E’ a questo livello che si è nell’eudaimonìa, in compagnia di un buon dèmone, uno spirito guida.
  4. La condizione di non-dualità: è il momento in cui l’uomo e il divino sono nel loro costante stato di co-creazione. L’unione al divino cos’è? E’ l’unione al tutto, lo stato della piena manifestazione dell’Ikigai. E’ uno stato meraviglioso in cui la mente apprende ad esistere, al di là dei giudizi mentali.

In questa fase si entra nell’Ekà, Magia, Meraviglia. In una vita che vale la pena di vivere.

Per metterci in contatto con il nostro Ikigai, dobbiamo sottrarci al brusìo del mondo che ci circonda, che ci fa avere paura.

Dobbiamo ripulirci di tutto ciò che Ikigai non è, indotti dal sistema consumistico che ci fa credere di avere bisogni illusori e che ci fa perseguire obiettivi fallaci.

Ripulirci. A beneficio di noi stessi e del mondo.

Bisogna cambiare il metodo di pensiero, per creare una sovramente che nasce dal pensiero della mente e del cuore.

Buon cammino.

Maricla